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Giggi Zanazzo
Luigi Zanazzo nacque a Roma il 1° gennaio 1860 in via dei Delfini 5, nel pieno centro di Roma, sul limite del Rione Campitelli e morì nell'amata città il 13 Dicembre del 1911. La famiglia proveniva da un paesino del Novarese, ma oriunda veneta, ed il cognome era in origine probabilmente Zani, poi tramutato in Zanazzo. Il poeta frequentò il collegio Poli dei Fratelli delle Scuole Cristiane, diplomandosi in ragioneria. Poeta e prosatore in dialetto romanesco, folclorista, commediografo, fu autore di numerosi lavori teatrali in dialetto. Studioso delle tradizioni del popolo romano e poeta in romanesco, è considerato, insieme con Francesco Sabatini, il padre fondatore della romanistica. Alla sua scuola mossero i primi passi Trilussa e i più bei nomi della poesia dialettale della Roma d'inizio secolo. Dette un'impronta personale a vari giornali dialettali tra cui "il Rugantino" e il "Casandrino" che diresse insieme ad Adolfo Giaquinto sui quali si firmava con vari pseudonimi: "Adorfo", "Miodine", "Abbate Luviggi" (una della statue parlanti). I suoi studi di folclore sono raccolti in numerose pubblicazioni: "Rugantino a Milano" 1884, "Proverbi romaneschi" 1886, "La favola del re superbo" 1888, "Regole p'er gioco de la passatella" 1889, "Ninnananne romanesche" 1889, "Dieci canzoni popolari romanesche" in collaborazione con Sabatini 1890, "Saggio d'indovinelli" 1904. Bibliotecario al ministero della Pubblica Istruzione, fu sospeso dall'ufficio in seguito alla nota epurazione della "Minerva". L'opera poetica completa fu pubblicata dal figlio Alfredo in due volumi commentati: "Sonetti e poesie varie" con prefazione di Sabatini e "Quadri, scene e storie" 1921-1923. Le "Tradizioni popolari romane" furono riunite in quattro volumi.
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